Delitto al ristorante cinese…

“Pocoto pocoto…….pocoto un par de c….!”

Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non ha pronunciato questa frase memorabile, che resta scolpita negli annali come una delle frasi più conosciute, simbolo ed  icona trash del  cinema popolare italiano.

“Delitto al Ristorante Cinese” film del 1981 diretto da Bruno Corbucci, è il secondo film della serie “Delitti” e l’ottavo film della saga dell’ispettore di Polizia Nico Giraldi (personaggio creato dallo sceneggiatore Mario Amendola e dallo stesso Bruno Corbucci, un ex ladro divenuto dapprima maresciallo della Polizia di Stato ed infine Ispettore). 

Le vicende raccontate in “Delitto al Ristorante Cinese” sono più o meno le stesse degli altri film della serie. L’ennesimo caso di omicidio, stavolta di un cliente del ristorante cinese Tai Tung, che l’autopsia dichiarerà morto per avvelenamento da ingestione di arsenico. Coinvolti nel delitto, loro malgrado, saranno anche i lavoranti del locale, il ruspante e verace Bombolo, il cameriere napoletano Vincenzo Quagliarulo e il nuovo cuoco arrivato dall’Estremo Oriente, Ciu Ci Ciao. Le indagini, affidate come sempre all’ispettore Giraldi, porteranno quest’ultimo a smascherare una fitta rete di spie in cui è implicato proprio il viscido titolare del ristorante, Chan Zeng Piao.

Quello al ristorante cinese è indubbiamente uno dei capitoli più divertenti girati da Corbucci, un film che conserva come sempre una forte anima trasteverina,  senza ricorrere però alla solita dose di comicità irriverente e a tratti volgare,  grazie anche alla fantastica trovata di presentare un ispettore Giraldi ingessato e costretto a rispettare un voto religioso che gli proibisce di dire parolacce.

Per la prima volta il film propone Tomas Milian in una doppia veste: non solo quella del colorito e sfacciato Ispettore di polizia, ma anche quella del cuoco cinese Ciu Ci Ciao doppiato dallo stesso Tomas Milian (figura che ricorda un altro personaggio interpretato sempre dall’attore cubano , Sakura detto Il Giallo, uno dei protagonisti del film western “ Il bianco, il giallo, il nero” dell’altro fratello Corbucci, Sergio.)

La pellicola ritrova le storiche spalle di Bombolo ed Enzo Cannavale che, pur recitando in altri titoli della serie, non riprendono i loro vecchi ruoli. Difatti Bombolo non è qui chiamato Venticello o Bertarelli Franco, ma viene chiamato col suo vero soprannome,  e Cannavale non impersona l’emigrato pizzaiolo Salvatore Esposito (al fianco di Giraldi nel film Squadra Antigangsters ) ma il simpatico cameriere napoletano Vincenzo Quagliarulo.

Nel film recitano poi, oltre a Olimpia Di Nardo  nel ruolo della moglie di Giraldi, Angelina, anche Sergio Di Pinto nei panni di Oscaretto il fotografo (che interpreterà poi nel successivo Delitto in Formula 1 il cognato dell’ispettore finito nei guai per un furto d’auto), l’attore e stuntman Massimo Vanni nel ruolo del brigadiere Gargiulo e Marcello Martana  nel ruolo del commissario Trentini.

Da sottolineare la presenza nel cast di Giacomo Furia , grande interprete della commedia italiana anni ’40 e ’50,  che ha lavorato nel corso della sua carriera con i più grandi del nostro cinema, da Anna Magnani a Sophia Loren, passando per Totò e  Peppino de Filippo. 

Come sfondo ritroviamo sempre la nostra amata e bistrattata Roma, con i suoi vicoli, la sua storia i suoi personaggi e le sua costante bellezza. La Fontana di Trevi, Vicolo del Forno, Ponte Sant’Angelo, Piazza delle Coppelle e la famossima Viale Cal….Viale Caz….ehm…Viale Carso!!!!

Degna di nota anche la famosa scena in cui Bombolo e Ciu Ci Ciao vengono prelevati di notte da un inquietante automobilista che propone loro un impiego stagionale presso un certo Hotel Shining (simpatico omaggio al celebre film horror di Stanley Kubrik uscito un anno prima, nel 1980.)

Delitto al Ristorante Cinese si conferma come sempre un evergreen della cinematografia trash italiana, da acquistare e custodire gelosamente nella propria bacheca, un fantastico ed irriverente b-movie che, nonostante il tempo che passa, mantiene inalterata la sua verve comica ed è come un vino che più invecchia e più diventa buono…anzi a proposito di vino, vi lascio con una fantastica ricetta presente nel film…il famigerato Riso Imbottito : 

“Si plende bistuli, si taglia chicco, si plende pinza, folmichina dentlo chicco, chiudi….leghi bene bene sennò si spapalanza, tili, tili, tagliale…fatto!”

P.S. Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente l’Associazione Culturale “Raiders of the Lost 80’s”, L’Assemblea  dei  Soci, Il Consiglio Direttivo e Il Presidente, per avermi dato l’opportunità di poter scrivere questo articolo. Spero vivamente di non aver deluso nessuna aspettativa  anche perché, in caso contrario, non credo potrei più ambire a nessun tipo di “pecetta” o spilletta.

Pocoto Pocoto a tutti!!

 

Roberta Guarneri